Tra gli argomenti discussi: Cultura, Giornali, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 31 minuti.
Rubrica
Convegno
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Un saluto agli ascoltatori ecco ci ha che oggi all'appuntamento con questa trasmissione in cui vi parliamo di storia oggi dedicheremo praticamente tutto il tempo di cui disponiamo
Ha un solo tema ventiquattro marzo mille novecentoquarantaquattro ottant'anni fa la strage nazista e non solo una stagione nazista e fascista delle forse Ardeatine
I nazisti massacrarono trecentotrentacinque italiani e l'ora più buia scrive ad esempio quotidiano la Repubblica in uno speciale che decideremo in qualche modo in questa trasmissione di oggi ma da loro sacrificio nascerà all'alba della stemma della speranza alla nostra memoria ottant'anni dopo è qui il tema della memoria in questa giornata naturalmente è centrale ne ha avuta di oggi però faremo un la eccezione diciamo alla regola che seguiamo non vi leggeremo un messaggio ma decideremo ampiamente un libro che è uscito da pochissimo sul quale poi torneremo anche con gli autori
Il libro è questo le vite spezzate delle fosse Ardeatine le storie delle trecentotrentacinque vittime dell'eccidio simbolo della resistenza gli autori sono Mario Adriano e Marco Palmieri il libro è stampato da Einaudi
Scrive l'editore probabilmente nella copertina ventiquattro marzo quarantaquattro nelle vite delle trecento trentacinque vittime c'è tutta la storia d'Italia sociale politica economica culturale
E della Resistenza in una sorta di Spoon River italiana diventato anche un un genere diciamo così Spoon River e quindi la nostra Spoon River sì parte da qui oggi e approfittiamo allora di questo Libero per tornare anche sulla questione della ricostruzione della contestualizzazione di questo orribile momento della storia del novecento di questo terribile momento della storia di Roma della capitale
E lo facciamo attraverso l'introduzione in cui gli autori mettono in ordine realtà alcune delle questioni che hanno diviso gli storici e i politici giornalisti in questi otto decenni Roma ventiquattro marzo mille novecentoquarantaquattro o quarto giorno di Primavera in una cava di pozzolana sulla via Ardeatina i tedeschi uccidono trecento trentacinque uomini tra i quindici e settantaquattro anni questa letta dai quindici
Sparandogli a ripetizione un colpo di pistola alla testa le raffiche di mitra annota nel suo diario padre Libero vorrei Canella che passa di lì per caso e viene bloccato da un Ss
Ora si sentono a breve distanza di intervalli ritira grida disperate strazianti la stanno morendo io sono un sacerdote vorrei assisterli bene dirli
Riesco a dire con un filo di voce e la risposta non è possibile nessuno può passare seppure io la facessi passare dice quello voltandosi accennando agli altri soldati
Lei non tornerebbe indietro e noi faremo la stessa fine di quelli là dentro fine della citazione
Quelli là dentro sono prigionieri politici di tutte le forze della resistenza e Bray detenuti comuni i civili rastrellati in quelle ore per fare numero
I proporzioni di dieci a uno più cinque per errore tante volte si è parlato dei cinque come rappresaglia per l'attacco partigiano del giorno precedente in via Rasella costato la vita trentatré soldati delle forze d'occupazione tedesca
è il più grande massacro compiuto dai nazisti in un'area metropolitana
Ed è la strage simbolo della Resistenza scrivono gli ha un po'di questo libro è una sorta di Spoon River che ricostruisce la storia personale delle vittime
Tra le cui vite si legge la storia politica sociale economica e culturale italiana al tempo del fascismo dell'occupazione nazista e della guerra di liberazione
A volte gli storici aggiungo io poteri storici hanno esitato
A a passare attraverso la storia individuale è un percorso anche emozionale che può anche essere in qualche modo ambiguo ma è un sistema è un mezzo diciamo anche IVG attivo molto efficace perché nella storia delle persone
Poi si riesce in qualche modo calarsi nel contesto di allora e quindi ancora di più questo libero davvero una pratica una provocazione
Meritoria e nella nella introducendo appunto si affrontano alcuni temi come abbiamo già detto il ventitré marzo del quarantaquattro anniversario della fondazione
Dei fasci di combattimento la data non fu scelta a caso in Gatto attaccano in pieno centro in via Rasella Roma
Una colonna di reclute altoatesina della seconda compagnia del terzo battaglione del polizia ai reggimento Bozen facendo esplodere
Al loro passaggio un carico di dinamite nascosta in un carretto da netturbino lanciando anche alcune bombe a mano
Questo in sintesi
La ricostruzione questa in sintesi la ricostruzione e portate che fare chiarezza perché anche sulla dinamica ci sono state tante interpretazioni anche qualche deve dietrologia in questi decenni la rappresaglia la diciamo gli Autori mettono ordine al sempre a scopo divulgativo che anche lo scopo di questa trasmissione mettono ordine
Su su quelli che furono gli atti di quei momenti di quelle poche ore che ci aiutano anche a sgombrare il campo da a fraintendimenti e anche a volte da alcune diciamo inopinate strumentalizzazioni l'attacco nel cuore di Roma
è di particolare gravità per il dispositivo difensivo e per il sistema d'occupazione tedesco e questo forse a volte si è faticato
A a farlo comprendere e per questo viene subito decisa una rappresaglia esemplare niente affatto scontata poche per altre azioni partigiane non era avvenuta la stessa cosa di contro durante la ritirata dall'Italia meridionale i tedeschi avevano già compiuto stragi efferate di civile attuato rappresaglie con proporzioni anche più elevate
Di quella di via Rasella qui la reazione viene decisa e attuata rapidamente in meno di ventiquattro ore in meno di ventiquattro ore bisogna ricordare questo passaggio non tanto per punire i responsabili dell'attacco che non furono neppure cercati ma come spiega lo storico
Alessandro Portelli Portelli scrive anche suo l'inserto di Repubblica abbiamo citato in apertura su cui poi torneremo
Ma per ribadire il senso della un vulnerabilità dei nazisti ha una popolazione romana che pur non ribellandosi attivamente in massa non si mostrava disposta a collaborare con gli occupanti questa è la prospettiva che i nazisti assumono Portelli ricada questo ragionamento non da un sua da una sua deduzione ma dalle testimonianze dirette
Dei nazisti su cui arriveremo tra un attimo il compito viene affidato a capo delle SS a Roma Herbert Kappler da Berlino premono per una proporzioni ancora maggiore
Lo stesso Hitler premeva ma alla fine si opta per uno a dieci e non facile da attuare perché nelle carceri non ci sono abbastanza uomini da sacrificare e su questa questione poi ci sono state anche tante
Tanti approfondimenti su cui gli untori tornano ma che noi saltiamo piccoli intorno alle due del pomeriggio del ventiquattro marzo scrivono più avanti alle due del pomeriggio quindi le ore sono davvero poche a via Tasso nel terzo braccio di Regina Coeli a Grasso e nel terzo braccio di Regina Coeli inizia un frenetico Skagerrak sferragliare di chiavi di porte passi urla in tedesco di muoversi fare presto
Gli uomini gli uomini selezionati vengono fatti uscire dalle loro celle senza prendere nulla con sé e con i polsi legati dietro la schiena
Molti di loro si reggono in piedi a fatica perché hanno patito settimane di stenti torture e di cui portano i segni a gruppi di settanta ottanta vengono caricati su dei camion partono ovviamente non viene detto loro che li stanno portando a morire per evitare che facciano resistenza o che chiedano aiuto ai passanti col rischio di provocare una reazione
Spontanea incita questo era un timore bene presente tra i nazisti che occupavano Roma giunti sulla via Ardeatina poco fuori e l'abitato all'ora i mezzi accostano a marcia indietro all'ingresso di una cava di pozzolana intuì uomini vengono fatti entrare a gruppi di cinque nella galleria illuminata da torce dalla quale non usciranno questo ecco attaccato la carneficina inizia intorno alle quindici e trenta quindici e trenta del ventiquattro con l'ordine di Kappler che ogni uomo
Sparasse un solo colpo specificando dichiara Kappler
A processo il quarantotto che la pallottola doveva raggiungere il cervello della vittima attraversi il cervelletto in modo che nessun colpo andasse a vuoto anche diciamo un'economia
Di munizioni e morte fosse istantanea così Kappler citato qui la sua testimonianza del quarantotto per dare anche l'esempio
Ai propri uomini lo stesso Kappler partecipa alle prime uccisioni poi si parla di il Pritzker
Andiamo avanti perché l'introduzione poi prende in considerazione molte questioni la storia delle vittime e questo diciamo il focus di questo libro che ci stiamo citando di Mario Vigliano Marco Palmieri le vite spezzate delle fosse Ardeatine
è la storia delle vittime delle tre trecentotrentacinque vittima prima ricostruzione non è la prima volta che si tenta quest'opera e gli autori ricostruiscono anche questo percorso prima ricostruzione si deve ad Attilio Ascarelli
Attilio Ascarelli che lavorando direttamente al riconoscimento delle vittime in quei momenti nei momenti successivi lascio a futura memoria in un corposo fascicolo intitolato branded biografia
Dei trecentoventi con duecentonovantuno Schede Byblos bibliografia una delle fonti utilizzate da dagli Autori
La ricostruzione spiegano più amati delle trecentotrentacinque vite spezzate nella cava del massacro oltre a essere un dovere civile e anche un'operazione di grande interesse storico
Spiegano con una citazione la testimonianza di questi uomini comuni
Di questi padri di famiglia di questi giovani di questi anziani spiega ad esempio Martino Contu sarebbe prima appunto di questa opera meritoria sarebbe opera meritoria in quanto ci potrebbe aiutare a capire meglio nel contesto storico dell'occupazione tedesca di Roma il ruolo della gente comune dell'uomo
Come essere umano annullato dalla lucida follia nazista anche questo un'importante significato che può essere attribuito a questa operazione
Che viene fatta in questo libro ma appunto è stata già tentata altre volte meritoriamente gli autori
Cercano di completare il quadro adesso vi diremo anche come ma spiega anche un nodo fondamentale sul quale torna anche Portelli questo ve lo diremo potrà poco che che la radice di quella che concitazione mai inflazionata
La banalità del male di quel momento cioè l'annullamento dell'uomo come essere umano è alla radice appunto dell'idea dello sterminio operato dai nazisti in Europa
E quindi queste vite aiutano a percorrere il cammino opposto vede molto importante farlo più avanti gli Autori tornano su una questione che in questi otto decenni è stata affrontata con difficoltà nel nostro paese ma è importante tenerla
Presente questa e anche una strage fascista è proprio il titolo del capitoletto
Di cui rileggiamo un qualcosa di questa introduzione l'eccidio delle Fosse Ardeatine rimasto nella memoria con una strage nazista ma anche italiana e fascista
Il massacro avviene nel territorio formalmente sotto la giurisdizione della Repubblica sociale italiana
La questura di Roma partecipa attivamente alla selezione delle vittime
Contribuendo a raggiungere il numero stabilito
Ma soprattutto oltre la metà delle vittime arrestata da italiani autonomamente o in collaborazione con i tedeschi come basisti infiltrati spie o esecutori materiali del fermo anche grazie a un'estesa Rete di delatori prezzolati e questo è un altro aspetto
Che sì ricorda poco la Rete di delatori prezzolati pronti a vendere ebrei e patrioti rispettivamente centoquattro arresti noto nomi ottantuno insieme
Ai tedeschi alcuni dati dei rischi del resto hanno forze limitate in quel momento poco adatte a svolge le attività investigativa e repressiva su vasta scala senza la collaborazione italiana
Per essere concretamente di supporto a fine gennaio del mille novecentoquarantaquattro
La Repubblica Sociale manda a Roma Pietro Caruso
Quale nuovo questione con pieni poteri questi già questore a sua avvero una si dota di un reparto speciale di polizia guidato dal tenente dei Granatieri Pietro Koch e tante volte abbiamo parlato di Pietro Koch a radio radicale locali che oggi ospitano radio radicale hanno ospitato uno dei luoghi che Coco utilizzava per le torture ci sono due liberi che sono usciti in questi giorni
Ne abbiamo parlato né continueremo a parlare Coco giunto nella capitale ai primi di dicembre da Firenze
Dove aveva agito alle dipendenze del seniore della milizia Mario carità altro nome famigerato di quelle
Tragiche circostanze il reparto tra virgolette come viene comunemente chiamato dai suoi componenti o banda Coco come noto tra le vittime per alcuni mesi insedia al suo quartier generale
Presso appunto la pensione Oltremare in via principe Ahmed enti locali oggi occupati
Da radio radicale in seguito si sposta presso la pensione Iaccarino in via Romagna a breve distanza in realtà
è responsabile in particolare della cattura di molti esponenti del Partito d'Azione e di bandiera rossa che questo importante sottolinearlo
E su questa questione naturalmente ci sono diversi approfondimenti anche diverse interpretazioni
Gli arresti per mano italiana vengono grazie a un apparato repressivo che ricorre a violenze e torture indicibili per estorcere informazioni o per mero sadismo ecco che qui la questione
E diciamo della dinamica delle delazioni può essere anche oggetto di indagini di ipotesi da parte dello storico perché un delatore indica un esponente del Partito d'Azione piuttosto che un esponente di un altro partito e questo è un tema naturalmente di da da qui a ipotizzare collaborazioni di diverso tipo
Difficile da da da da capire se non dove dimostrato come viene come viene fatto in queste in queste pagine nei libri
E negli approfondimenti che hanno affrontato concretamente e diciamo scientificamente la questione tra gli infiltrati più letali si distinguono Federico Scarpato detto Fritz Franco Sabelli Biagio Roddick
Francesco argentino alias Walter Di Franco Armando Testori ho detto il soldato Ubaldo Cipolla Alberto P. Stovini Gerardo priority in ottimi Luciana Ferrari Riccardo Milani Claudio Antonini
Altre forze che collaborano con i tedeschi alla repressione della resistenza e la cattura degli ebrei sono le bande al servizio di Kappler come quella guidata da Giovanni scialli Mezzaroma un vicenda questa
Di cui ultimamente forse parla un po'meno responsabile della cottura di decine di ebrei almeno dodici dei quali finiscono alle Fosse Ardeatine come con membri spietati quali Luigi Roselli Vincenzo Antonelli e con l'aiuto della nota spia ebrea
Celeste Di Porto l'altra banda e guidata da Renato Ceccarelli anch'essa protagonista di cattura di molti ebrei sette dei quali uccisi
Alle Fosse Ardeatine agli arresti alla repressione partecipano attivamente anche reparti della Pai e della GM R. sono corpi di polizia diciamo della RSI che ha assorbito la milizia agli uffici provinciali di investigazione
Di contro è stato già da più parti sottolineato quanto sia ingiusto è sbagliato il tentativo di attribuire la responsabilità della strage ai partigiani che hanno agito in via Rasella
E questa è la posizione è chiara dedica untori che e poi danno anche un altro contributo già abbiamo parlato in questa trasmissione di questa questione cioè dove nasce la polemica che poi è stata variamente utilizzata per esempio L'Osservatore Romano scrive a commento del comunicato tedesco che ha cose fatte a cose fatte
Annuncia la rappresaglia contribuendo a spianare la strada alla successiva confusione di giudizio
Sono state sacrificate per i colpevoli fuggiti all'estero questa è una citazione quest'articolo dello studio dell'osservatore romano i colpevoli non fuggirono all'estero
Poi anche i fascisti repubblicani dell'Urbe quindi da dove vengono queste questioni no che poi sono state variamente diciamo cavalcate anche nel dibattito politico di questi otto decenni i fascisti repubblicani dell'Urbe del resto alimentano il paradosso
I fondendo dei giorni successivi all'eccidio un volantino secondo il quale aperta la citazione questo volantino
Dei fascisti repubblicani dell'Urbe i banditi comunisti dei Gatta avrebbero potuto evitare questa rappresaglia pur prevista dalle leggi di guerra
E se si fossero presentati alle autorità germaniche che avevano programmato via radio
E con manifesti su tutti i muri di Roma che la fucilazione degli ostaggi non sarebbe avvenuta se i colpevoli si fossero presentati per la giusta punizione fine della
Della citazione dai fascisti repubblicani dell'Urbe spiegano gli autori
Gli autori dell'attacco di via Rasella in realtà non vengono nemmeno cercati questo hanno appurato gli storici i manifesti e gli annunci sono un'invenzione
Questo è anche stato dimostrato e lo stesso Kappler Kappler nel processo a suo carico spiega che la rapidità dell'esecuzione della rappresaglia risponde a due ragioni
Rispettare l'ordine di Hitler per loro naturalmente questo era fondamentale di agire con un reazione esemplare entro ventiquattro ore cosa che più o meno bene
Ed evitare che la notizia di una imminente esecuzione di massa dei detenuti politici possa innescare una in soluzione nella città questo temeva e fascisti nazisti presenti a Roma
Che esse quindi Kesselring
Il quindici novembre del mille novecentoquarantasei testimoniano un altro processo ammette che non su attivata alcuna procedura precedente la rappresaglia per fare appello alla popolazione o agli atti Tatulli
E non fu o fare appello agli attentatori e non fu presentata alcuna richiesta ai partigiani
Di consegnarsi per imitare l'eccidio così dicono
Kappler e che se rende quindi la questione dell'auto consegna come tante volte è stato detto i nazisti non l'avevano Presa in considerazione la strage delle Fosse Ardeatine
Quindi si inserisce nell'articolato e sanguinario sistema d'occupazione nazista era proprio la strage che faceva parte della idea tra virgolette
Di imporre l'occupazione nazista in un certo modo alla città di Roma viene scelto quella sistema non un sistema alternativo non diciamo una forma di giustizia che i nazisti non
A cui i nazisti non erano interessati si inserisce appunto in questo sistema d'occupazione coadiuvato e partecipato dai fascisti della RSI
Che oltre ai deportati in campi di concentramento di sterminio per motivi politici e razziali razzisti do e militari uccisi o internati dopo l'armistizio costa la vita a più di ventitré mila persone tra cui molte donne e bambini vittime inermi di atti violenti
Stragi ed eccidi anche qui si fa a mio giudizio ordine su queste questioni che gli storici in questi otto decenni hanno affrontato lavorando sui documenti sulle testimonianze sugli archivi altra questione
La discussione che pure e ci fu sull'utilizzo di via alla sella come atto fondativo di una certa idea del contesto italiano del dopoguerra del contesto repubblicano figlia di scegliere un atto di guerra rispetto ad altre idee su questo ci fu una discussione di ben altra nobiltà diciamo così andiamo avanti in questa lettura che oggi siamo proponendo che ci serve a scopo a scopo divulgativo come il carattere di questa trasmissione vediamo quali sono i criteri di ricerca
Che sono stati utilizzati dagli Autori le biografie spiegano sono in ordine alfabetico sono state accorpate nel caso di parenti o nuclei familiari le fonti consultate per ricostruirci scura ciascuna biografia sono elencate
E poi
Si rimanda appunto che siamo partiti spiegano siamo sempre partiti dai fascicoli personali
Nell'archivio del Mausoleo delle Fosse Ardeatine disponibili anche on line nel e per gli ebrei poi si sono serviti della digital ai vari del di alcuni soggetti e Kusturica sono questi dati e ricerche hanno riguardato anche l'archivio del Museo storico della Liberazione di Roma e sì esistenti sono stati consultati anche i fascicoli nominativi del fondo
Partigiani di Italia e poi quelli del Casellario politico centrale della polizia politica e dell'ufficio confino presso l'Archivio centrale dello Stato sono realtà
Parchi che vengono molto utilizzati ultimamente sono davvero ricchissimi di informazioni naturalmente vanno trattati come sempre
Con le giuste precauzioni
Questi vite queste biografie abbiamo detto l'efficacia anche naturalmente le cautele che necessario tenebra che appunto avviene anche una identificazione in qualche modo e voti emotiva quando si legge una biografia e questo è un effetto di trasferimento della memoria
Ma contiene anche alcune contraddizioni ma molto efficace certamente quindi libero è davvero utile da questo punto di vista per consegnare la memoria a chi a chi non c'era leggiamo un un passaggio sono appunto trecentotrentacinque Libreria alcune meno biografia la prima che trovate sono in ordine alfabetico colpisce anche per la questione
Che appunto sia davanti un ragazzo di diciannove anni studente di medicina Ferdinando anni diciannove anni nata a Catania il ventiquattro agosto del mille novecentoventiquattro da Gaetano Giuseppina Longo
Si trasferisce a Roma intorno agli undici anni con la famiglia in fuga dai fascisti locali
Stabilendosi in via Monte Thomas Tyco numero uno costruito che questo quartiere Montesacro il padre e un giornalista e intellettuale che rifiuta di prendere la tessera del partito nazionale fascista il nonno di cui porta il nome aveva sposato Clelia quindi anche sì e tra i particolari il nonno era animatore dei fasci
Siciliani e dei lavoratori deputato alla fine dell'Ottocento per Nardo alternando come tutti lo chiamano l'antifascismo e anche il DNA di famiglia dicono a Roma frequenta il liceo classico Quinto Orazio Flacco e dopo il diploma si iscrive a Medicina all'università la sapienza la guerra stravolge i suoi piani dopo la caduta di Mussolini
E l'armistizio fonda allarmarsi associazione rivoluzionaria studentesche italiana insieme agli amici fraterni Gianni Corbi nome noto
Nicola Raineri lì altri al gruppo dei riscontri sono amiche tra i quattordici e i venti anni di differenti opinioni politiche
Che hanno stretto amicizia durante le partite di pallone a piazza Sempione
E notate nell'Aniene
Oltre il Ponte Vecchio il pomeriggio al bar Bonelli con Ferdinando ci sono anche rimarrai Minelli l'allora est Orlandi posti Franco e sarà Caccamo a Molina lombardi Girolamo Congedo
Mario Perugini Giorgio Richard e Luciano uccelli
è alto un metro e settantacinque vedete i dati che vengono riportati dinoccolato capelli castani ondulati nonostante la giovane età Ferdinando già un intellettuale convinto dell'importanza dell'azione delle idee nuove per trasformare la società è un leader un leader naturale ricostruiscono è sempre in giro a fare proseliti diffonde e materiale di propaganda sprigiona ma una forza chi chi non l'ha conosciuto difficilmente può immaginare dirà
Gianni Corbi dicono ricordandolo oltre all'antifascismo la situazione promuove anche l'abbattimento delle barriere tra i popoli l'idea di Europa unita
Come scrive lo stesso Ferdinando
Sul giornale la nostra lotta di cui che è uno dei fondatori lagnarsi prende contatto con altri gruppi antifascisti
Poi si entra nel merito l'università è una base d'azione
E poi altre notizie particolareggiate anche delle circostanze
Dell'arresto il ventiquattro marzo Ferdinando è nella lista di Kappler tra i detenuti a disposizione Lahoussine commando sotto inchiesta di polizia avente il padre restava a via Tasso altri ottanta giorni viene avviato poi ai lavori forzati medaglia bronzo di bronzo al valor militare in questa una la prima che trovate ma ce ne sono tante altre naturalmente ci sono altre trecentotrentaquattro a cui vi rimandiamo Mario Avigliano Marco Palmieri le vite spezzate
Delle fosse Ardeatine le storie dei
Delle trecentotrentacinque vittime dell'eccidio simbolo della resistenza stampato da Einaudi lo trovate uscito proprio in questi giorni in libreria
Ci manca pochissimo allora veniamo all'inserto di Repubblica che abbiamo citato in apertura ti vogliamo leggere intanto ricordare l'intervento di Alessandro Portelli che spiega
Le fa servire non furono una semplice bah barbari ma tenui terrorismo ideato da burocratico dello sterminio questo importante
Per capire l'approccio ecco vogliamo leggervi anche per un fatto personale
La testimonianza di Claudio Fano che ricorda Giorgio Fano che fu ucciso alle Fosse Ardeatine noi famiglia ebrea riuscimmo a scampare ad Auschwitz ma non alle Fosse sono Claudio Fano ottantanove anni quindi all'epoca dell'eccidio avevo nove anni come ebreo anch'io era un perseguitato tutta la famiglia ricerca
Dai nazifascisti se ci avessero preso saremmo finiti ad Auschwitz come del resto ci sarebbe finito mio padre se non fosse stato ucciso alle Fosse Ardeatine poi ricordo alcuni a momenti
Delle settimane
In cui si ebbe la notizia è una riflessione che con la quale dobbiamo chiudere oggi quando mi dissero che papà era morto devo dire che non fu una scena madre
I sentimenti forti non solo un contatto elettrico lì per lì non te ne rendi conto
Le emozioni delle provi successivamente magari da un evento banale che tifa collegare a quella dolore atroce è importante questa riflessione di Claudio Fano perché ci riporta
Ancora una volta sulla dinamica anche Interna interiore del ricordo della memoria chi
Poiché l'accusa
Chi ha subito queste vicende di non aver ricordato deve tenere presente che la dinamica della memoria è un fatto difficile con questo ci fermiamo e vediamo appuntamento alla settimana prossima
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